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Recentemente è stato incoraggiato l’uso di alcuni sintomi per la diagnosi precoce del tumore dell’ovaio.

I ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle ( Stati Uniti ) hanno valutato la sensibilità, la specificità e il valore predittivo positivo di un elenco di sintomi e dei sintomi inclusi nelle raccomandazioni di consenso ufficiali recentemente approvate.

Sono state condotte interviste con 812 pazienti ( casi ) di età compresa tra 35 e 74 anni, con cancro ovarico epiteliale diagnosticato nel periodo 2002-2005 e con 1.313 soggetti di controllo.

L’elenco dei sintomi è stato considerato positivo quando dolore pelvico o addominale o gonfiore o sensazione di sazietà sono stati riportati con frequenza almeno giornaliera per almeno 1 settimana, con insorgenza inferiore ai 12 mesi prima della diagnosi o di una data di riferimento ( per i controlli ).

I criteri di consenso sono stati considerati soddisfatti quando qualsiasi sintomo di quelli sopracitati o urgenza o frequenza urinaria sono stati riportati per almeno 1 mese con un’insorgenza di meno di 12 mesi prima della diagnosi o di una data di riferimento.

Nella maggior parte dei casi i sintomi o i criteri di consenso si sono presentati entro 5 mesi dalla diagnosi.

Le donne con diagnosi di tumore ovarico agli stati iniziali hanno mostrato minore probabilità di manifestare i sintomi ( ad eccezione della nausea ) rispetto a quelle con diagnosi di carcinoma ovarico in fase avanzata.

Il valore predittivo positivo, stimato, dei sintomi caratteristici o dei sintomi in grado di soddisfare i criteri di consensus sono stati pari a 0.6-1.1% in generale, e meno di 0.5% per la malattia allo stadio iniziale.

In conclusione, l’uso di sintomi per spingere a una valutazione medica di tumore delle ovaie ha la probabilità di portare a diagnosi della malattia solo 1 donna su 100 nella popolazione generale con tali sintomi. ( Xagena2010 )

Rossing MA et al, J Natl Cancer Inst 2010; 102: 222-229


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